martedì 29 aprile 2008

LA LAVATRICE

Oggi si conclude la seconda settimana di navigazione. Nemmeno questa è stata una settimana esaltante, perchè il vento ha continuato a soffiare da sud/est sui 25 nodi, costringendoci a bolinare senza tregua, ma almeno abbiamo navigato in un campo di alta pressione, con sole, cielo azzurro e tante stelle.

In pratica è come se avessimo percorso ormai poco meno di 2000 miglia non in una barca a vela, ma in una gigantesca lavatrice: uscendo in pozzetto o stando al timone, si attiva il programma "lavaggio", con onde frangenti che ci lavano per benino; rimanendo invece all'interno attiviamo il programma "centrifuga", che ci catapulta da un lato all'altro della spaziosa dinette. Il colpevole di tutto, ovviamente, è il mare che, alimentato dal vento, ci viene addosso imponente, disordinato, formando muri d'acqua frangenti dai quali ogni tanto cadiamo provocando sonori schianti.
Siamo quasi alla fine e anche se le ultime 400 miglia dovessero essere gloriose e facili (del che dubitiamo), questo passaggio rimarrà nella nostra memoria come uno dei più vivaci che abbiamo affrontato, direi secondo solo a una traversata Caraibi-Azzorre nel 93, dove prendemmo la coda di un ciclone extratropicale. Mentre scrivo stiamo passando la linea che delimita l'inizio del Tropico del Capricorno: 23°26'Sud. Inizia a fare caldo e le giacche imbottite, i calzettoni e i maglioni vengono buttati da parte. A dire la verità, uno degli aspetti positivi di questa navigazione è che non abbiamo mai avuto freddo, il che non è poco!

Siamo un po'stufi e stanchi, ma l'arrivo a Papeete entro 3 o 4 giorni, ci dà la carica e ci tiene di buon umore. La scelta di atterrare a Papeete è venuta quasi spontanea: l'angolo che l'eterno sud/est ci fa tenere, mette la nostra prua proprio sull'isola di Tahiti. Ci dispiace molto saltare ancora una volta le Australi, neglette dai più, ma sicuramente piene di fascino dovuto ai racconti dei balenieri di un tempo. E va bè, sarà per un'altra volta (??).
La vita di bordo ha ritmi regolari: un po' di timone per affrontare meglio le grandi onde, un paio di pasti possibilmente caldi, frequenti pisolini di giorno e di notte non solo per riposare, ma anche quelli per passare il tempo, due collegamenti radio con amici sparsi nel Pacifico e almeno una decina di collegamenti per ricevere cartine meteo di tutti i tipi. I bollettini delle ultime ore prevedono addirittura bonaccia a partire da oggi. Non sappiamo se sperarlo o no, perchè non vorremmo trovarci senza vento e con mare grosso residuo: sarebbe un po' la ciliegina sulla torta!
La lettura è un'altra attività abbastanza gettonata: Luigi legge la storia dell'Italia partigiana di Bocca (!) che giaceva da anni nella biblioteca di bordo, io provo ogni tanto con il meno impegnato Jeffrey Archer e Davide è il diligente operatore che ci fornisce continuamente notizie meteo, avvalendosi anche dei suggerimenti di Riccardo, nostro routier da Milano.

Tutto qui. Siamo agli sgoccioli. Il prossimo racconto da Papeete sarà pieno di gioia, di bei colori e di incantevoli atolli che ci aspettano!

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