Siamo ripartiti ieri mattina, venerdì.
Più che l'inizio di una breve traversata, sembrava una gita domenicale. La giornata era perfetta: cielo blu con nuvole bianche panna montata, mare quasi calmo e aliseo leggero leggero. E noi tre con Va Pensiero a fare bordi su bordi davanti a Tahiti, come se a fine giornata dovessimo rientrare felici in porto. Invece ci aspettavano 330 miglia per raggiungere Makemo, nelle Tuamotu, con rotta 78°. Gli alisei soffiano appunto da Nord-Est, Est, Sud-Est e di solito
aspettano di vedere dove una barca a vela mette la prua, per cominciare a soffiare proprio da lì! E così abbiamo passato alcune piacevoli ore trastullandoci senza quasi avanzare, mentre Davide e io (all'insaputa del capitano) facevamo novene perchè il vento da debole calasse ancora e potessimo attaccare il motore e andare in rotta. Verso le otto di sera siamo stati esauditi e da quel momento abbiamo smotorato fino a stamene all'alba, mettendo al sicuro un centinaio di miglia, ma consumando anche una buona parte di gasolio che non sarà facile trovare in quegli atolli.
Ora l'aliseo è rinforzato, siamo nuovamente a vela, stiamo andando per 120° e fra alcune ore faremo l'ennesimo bordo in sù. La nostra lenza è perennemente al lavoro, ma senza risultato. Ciò ci sorprende molto, perchè la velocità è ideale e, soprattutto, perchè questo tratto di oceano è assai pescoso. Ogni giorno, feriale e festivo, dalle passe di Papeete escono infatti decine di imbarcazioni, dalle più attrezzate tecnologicamente per la pesca d'altura, con serie di mulinelli marca "Senator" a poppa (da riporre la sera in cassaforte...), alle meno pretenziose e anche un po' fantozziane, con il bambino a poppa con in mano una cannetta e la borsa frigo stipata di bibite e panini. Tutti ritornano con chili o quintali di tonni rossi, boniti, pinna gialla e lampughe da scaricare. Non solo: molti hanno anche da scaricare racconti stile "Il vecchio e il mare", ricordando incontri con marlin enormi e pesci vela giganteschi! Boh, noi ci accontenteremmo di molto meno. Un tonno rosso tra l'altro mi servirebbe proprio, perchè ho appena imparato la VERA ricetta polinesiana di come si prepara questo pesce e mi piacerebbe proporla agli amici che avremo a bordo.
La nostra settimana a Papeete è passata all'insegna del caldo (troppo) e degli ultimi (speriamo) lavori rimasti o sorti dopo la nostra turbolenta traversata.
Davide e io avremmo anche voluto organizzare un'immersioncina, ma non ce l'abbiamo fatta. Tutti e tre ci siamo però permessi ben due bagni,in un reef senza pretese all'interno della laguna, a un centinaio di metri dall'ormeggio in marina. Che gioia ritornare fra i coralli e i pesci colorati, mettere la testa sott'acqua, dimenticare tutto quello che c'è sopra la superficie e godere solamente del meraviglioso mondo sommerso! Adesso alle Tuamotu dovremmo veramente fare il pieno!!
Papeete, rispetto a due anni fa, è molto rincarata e il turismo, ci dicono, è proporzionalmete diminuito. Fra i molti esempi che potrei fare, uno mi sembra addirittura divertente: il nostro capitano Gigi è un grande sostenitore e consumatore di angurie. Alcuni giorni fa ne ha addocchiata una molto bella, invitante e dissetante; prezzo: 5.000 CFP. Dovete sapere che 5.000 franchi pacifici corrispondono esattamente a 40 euro!!!! Forse un errore? No, nessun errore. Volevamo quasi comprarla per metterla in cassaforte assieme ai mulinelli "Senator", ma poi abbiamo dirottato su una tonnellata di croccanti e sugose mele provenienti dalla Nuova Zelanda, offerta del mese!
In centro città abbiamo visto, anzi, ammirato il "Maltese Falcon": un'occasione in più perchè i nostri ricordi vadano ancora spesso a "La Numero Uno"...
Lascio la tastiera e incrocio le dita, perchè il vento forse sta nuovamente per calare....... No, da fuori mi dicono di no!
Alla prossima. Un bell'abbraccio a tutti. I+G+D
sabato 10 maggio 2008
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1 commento:
Siete bellissimi!!!! Evviva la Polinesia e il Va' Pensiero! Io immerso nelle scartoffie pro vendita beneamata Numero Uno. Ora vado a piangere nel rosmarino. Ci mancate! Nico
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