Mi riferisco a North MINERVA REEF, un cerchio perfetto, probabilmente disegnato da Giotto, formato da un bordo perimetrale di corallo largo due-trecento metri, con uno stretto taglio a nord ovest, che rappresenta l'unica possibilità di entrata nella laguna. E' un ex vulcano che nasce a 3000 metri di profondità e in bassa marea emerge per circa un metro. Vi prego, voi che potete, cercatelo su Google earth, deve essere bellissimo visto dall'alto!! Le coordinate sono: 23°37 S e 178° 53 W.
(Nota di Ruggero: su Google Earth non c'é, la sola immagine che ho trovato é quella del post precedente tratta da Wikipedia.)
L'antefatto: eravamo a Nukualofa, capitale del regno di Tonga, in attesa di Patrizia, la nostra amica/cuoca su La Numero Uno che ci avrebbe raggiunto per fare l'ultima traversata con noi fino alla Nuova Zelanda. Va Pensiero era pronto a partire, noi anche (Luigi, suo nipote Gustavo e io). Assieme a Patrizia è però arrivata anche la previsione meteorologica di una depressione "cattiva" che da lì a una settimana ci avrebbe disturbato in modo significativo. Luigi ha fatto due conti e analizzato molte cartine e poi ha decretato: si parte, fra due giorni siamo a Minerva Reef e dopo si vedrà! E così è stato.
Il fatto: siamo da tre giorni in questo atollo paradisiaco dove ci eravamo già fermati una prima volta sei anni fa. Il tempo è ancora bellissimo, la barriera corallina in bassa marea protegge completamente l'ancoraggio, mentre quando l'acqua sale, le onde al di là dell'anello coprono il largo bordo di corallo, lasciandosi scappare solo una striscia di spuma bianca tutto attorno. In quelle ore sembra di essere ancorati nel nulla: una barca appoggiata sull'oceano.
Della nostra prima visita all'atollo ricordavamo soprattutto la quantità di aragoste pescate. Visto però che sempre più spesso, ritornando in posti una volta pescosi, ci capita di rimanere molto delusi, siamo andati in perlustrazione con i piedi di piombo... Ebbene, abbiamo ritrovato ancora uno dei posti più ricchi di fauna marina che si possa immaginare. In mezzo alla corona di reef, a ridosso di dove s'infrangono le onde dell'oceano, ci sono decine di polle profonde 5-6 metri piene di pesci enormi.
Pesci comuni, soliti, ma di taglia enorme! La ciguatera è sempre in agguato e noi sempre cauti nei suoi confronti, così siamo costretti a cacciare solo (!) aragoste. Le foto delle nostre prede ve le manderò appena toccheremo suolo (e connessione) neozelandese. Questo quadro idilliaco ha solo due piccolo nei: il primo è che Davide non è qui con noi a godersi queste meraviglie e il secondo è che l'inverno è finito da poco e l'acqua è ancora piuttosto fredda. Il primo punto non è risolvibile, ma per l'altro la soluzione è stata facile: ci vestiamo prima da sciatori e, sopra, da subacquei!
Il dopo: la vacanza inaspettata in questo paradiso turchese finirà fra un giorno o due. La brutta depressione sotto di noi sta facendo il suo corso, i venti ruotano come devono e stanno per ritornare favorevoli per le prossime 750 miglia che ancora ci separano dalla Nuova Zelanda. Dovremo partire. Vada come vada. Lo sapremo alla fine. Ma intanto, chi ci può togliere quello che Minerva Reef ci ha regalato?
venerdì 24 ottobre 2008
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